Isee 2024, quanti sono e a cosa servono

Quando si deve presentare la Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per l’Isee 2024, è bene sapere che esistono cinque diverse tipologie di certificazione che il contribuente può richiedere, perché non sempre l’Isee ordinario è adatto in tutte le situazioni. Per diverse prestazioni, infatti, viene richiesta una certificazione che sia più specifica, ma questo comporta anche una maggiore difficoltà nella compilazione della Dsu necessaria per ottenerla.
Isee ordinario – si tratta della certificazione maggiormente utilizzata da chi ha un reddito basso e deve richiedere bonus e agevolazioni previste dallo stato.

Isee Università
– si tratta della certificazione per avere accesso ai benefici previsti per il diritto allo studio universitario e la compilazione della Dsu varia in base alla situazione del nucleo familiare dello studente beneficiario. Determinante è la presenza di entrambi i genitori nel nucleo dello studente o il fatto che ne sia presente solo uno. Inoltre il calcolo dell’Isee Università prende in considerazione anche la condizione dello studente autonomo. Si tratta di uno dei tipi di Isee più complessi, ma serve per esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie, per ottenere borse di studio o anche per avere diritto a posti letto negli studentati.
Isee socio sanitario: (che viene utilizzato anche per i dottorati di ricerca) permette di effettuare il calcolo Isee tenendo conto di un nucleo familiare ristretto invece di quello ordinario.
Isee socio sanitario residenze: si tratta della certificazione necessaria per accedere a prestazioni di carattere residenziale.
Isee minorenni: ovvero la certificazione che si utilizza per accedere ad agevolazioni e bonus che riguardano i figli minori (come ad esempio l’assegno unico). In casi di genitori sposati e conviventi con i figli, in caso di genitori separati legalmente o divorziati, l’Isee minorenni corrisponde a quello ordinario. Nel caso di presenza nel nucleo di un solo genitore, con l’altro che risulta non coniugato e non convivente, quest’ultimo viene considerato come componente attratta o aggregata nel nucleo del figlio.

Luca Perrone

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