Cos’è la pensione di reversibilità e come funziona(Pensione (finanzamilano.it) La pensione di reversibilità, uno dei sostegni economici più rilevanti per molte famiglie, si trova al centro di un acceso dibattito.
A lanciare l’allarme è l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), la quale ha evidenziato nel suo ultimo rapporto le criticità del sistema pensionistico italiano e suggerito interventi che rischiano di rappresentare una dura battuta d’arresto per molti beneficiari.
La pensione di reversibilità è un’agevolazione previdenziale erogata dall’INPS a favore dei familiari superstiti di un pensionato o di un lavoratore deceduto. I principali beneficiari sono il coniuge e, in alcune condizioni, altri stretti familiari o delegati, purché soddisfino determinati requisiti reddituali legati all’IRPEF. L’assegno viene corrisposto a condizione che il defunto abbia versato regolarmente i contributi previdenziali, senza irregolarità riscontrate.
Il meccanismo di erogazione prevede che, una volta presentata la domanda, l’assegno venga accreditato a partire dal primo giorno del mese successivo, con tempi di attesa che oscillano generalmente intorno al mese. L’INPS ha recentemente aggiornato le modalità di richiesta e gestione delle domande, implementando piattaforme digitali sempre più efficienti, con l’obiettivo di velocizzare i processi e garantire trasparenza.
Il monito dell’OSCE sul sistema pensionistico italiano
Nel rapporto economico più recente, l’OSCE ha sottolineato la fragilità del sistema pensionistico italiano, evidenziando come l’alto debito pubblico e le crescenti spese previdenziali costituiscano un rischio per la sostenibilità finanziaria del Paese. Secondo l’Organizzazione, l’ammontare complessivo delle pensioni di reversibilità ha raggiunto livelli molto elevati, pari al 2,5% del PIL nel 2019, un peso non più sostenibile senza interventi strutturali.
Tra le proposte avanzate dall’OSCE vi è la necessità di ridurre il numero dei beneficiari della pensione di reversibilità, attraverso l’introduzione di criteri più restrittivi, tra cui un limite anagrafico minimo di accesso, ipotizzato attorno ai 67 anni, in linea con l’età pensionabile ordinaria. Questo provvedimento mira a evitare che persone in età lavorativa o economicamente autosufficienti ricevano l’assegno, concentrando le risorse su chi ha effettivamente bisogno.
Inoltre, l’Organizzazione suggerisce di considerare l’eliminazione graduale della pensione anticipata, un altro capitolo delicato del sistema previdenziale, che contribuisce ad aumentare i costi complessivi. Questi interventi, sebbene impopolari, sono ritenuti indispensabili per contenere il debito pubblico e garantire la tenuta del sistema nel lungo periodo.
L’INPS e le novità sulle prestazioni previdenziali – finanzamilano.it
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha comunicato nelle ultime settimane una serie di novità operative per i beneficiari di pensione di reversibilità. Le domande possono essere presentate tramite il portale MyINPS, con un’interfaccia semplificata e modalità di accesso digitali basate su SPID, CIE o CNS.
Inoltre, è stata confermata la possibilità di accedere a un servizio di assistenza multicanale, che include il Contact Center e la piattaforma INPS Risponde, per chiarimenti sulle procedure e i requisiti. L’Istituto ha anche sottolineato l’importanza di aggiornare tempestivamente le informazioni relative alla situazione reddituale e familiare dei beneficiari, per evitare sospensioni o revoche ingiustificate.
Parallelamente, dal 29 ottobre 2025, i comuni italiani possono accedere a elenchi aggiornati dei potenziali beneficiari del contributo sociale collegato alla pensione, in un’ottica di maggiore coordinamento tra amministrazioni locali e INPS.
