Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) ha approvato oggi l’assegnazione di quasi 6,3 miliardi di euro a 273 interventi infrastrutturali, da realizzare principalmente su strade e ferrovie.
Le risorse, che ammontano per l’esattezza a 6.276.674.627,63 euro, provengono da un anticipo della programmazione 2021-2027 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). In coerenza con le norme che regolano il FSC, poco più dell’80% della somma (circa 5,1 miliardi di euro) è destinata a opere che saranno realizzate nelle regioni meridionali.
Circa 4,7 miliardi saranno immediatamente a disposizione dei soggetti attuatori per realizzare opere con un grado di progettazione avanzato. Altri 1,6 miliardi, invece, sono già destinate a opere di valenza strategica ma rimangono per il momento in attesa di essere erogate, in quanto manca ancora il Piano di fattibilità tecnica ed economica dei relativi interventi.
Per quanto riguarda gli investimenti pronti a partire, si tratta di 42 opere ‘bandiera’ per un valore di circa 4,1 miliardi di euro (27 sono al Sud, per circa 3,4 miliardi), oltre a 164 opere minori di interesse regionale, dal valore complessivo di 583 milioni di euro (153 di questi sono al Sud, per 542 milioni).
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I progetti ‘bandiera’ per infrastrutture eque e sostenibili comprendono:
Tra le opere di interesse regionale di immediata cantierabilità, si segnalano in particolare gli interventi per la resilienza del settore idrico in Sicilia e Sardegna e la manutenzione straordinaria della rete viaria secondaria in alcuni punti critici, in particolare ponti e viadotti.
“Siamo pienamente soddisfatti”, commenta il ministro Carfagna. “Si tratta di un grande piano di investimenti pubblici che darà impulso alla crescita, allo sviluppo e all’occupazione in aree importanti del Mezzogiorno. Il complesso degli interventi migliorerà anche la vita quotidiana di tante persone con collegamenti più rapidi ed efficaci“.
“L’elemento chiave di questa delibera è l’immediata cantierabilità di ogni singola opera“, prosegue il ministro. “È stato il criterio guida delle nostre scelte, anche per battere il vizio di impegnare risorse in opere che poi non si realizzano. Con la delibera di oggi cominciamo a realizzare la nostra visione dei Fondi nazionali per la coesione come una sorta di ‘PNRR permanente’, fatto di investimenti con un cronoprogramma definito e dettagliato, di obiettivi specifici, di incentivi e disincentivi per un corretto utilizzo delle risorse da parte di tutti i soggetti attuatori”.
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