Bonus moto 2022, rottamazione: chi ne ha diritto e come richiederlo

Bonus moto 2022, chi può ottenerlo? E’ sempre necessaria la rottamazione di un altro mezzo? Chi preferisce muoversi quotidianamente in città su due ruote anziché su quattro per avere una mobilità più agile può essere interessato agli sconti previsti dal governo sull’acquisto di ciclomotori e motoveicoli. Tenendo conto, oltretutto, che non ci sarà bisogno di fare una corsa per ottenere le agevolazioni, visto che è possibile fruirne fino al 2030 ricorda laleggepertutti.it.

In linea di massima, si può dire che le moto elettriche godono dei vantaggi maggiori, nell’ottica di premiare di più chi meno inquina. Ma anche chi va in sella a una moto che ha un motore diverso può avere il suo sconto. A patto che porti a rottamare il vecchio mezzo.

Bonus moto: che cos’è?

Il bonus moto è un incentivo che garantisce fino al 2030 (e non più fino al 2026), a certe condizioni, uno sconto sul prezzo di acquisto (anche in leasing) di ciclomotori e motoveicoli.

In particolare, per i veicoli elettrici è previsto un contributo:

  • del 30% se non è prevista una rottamazione, per un importo massimo di 3.000 euro;
  • del 40% in caso di acquisto con rottamazione, per un importo massimo di 4.000 euro.

Per i veicoli con un qualsiasi altro tipo di motore, il bonus moto è del 40% con un tetto massimo di 2.500 euro e con obbligo di rottamazione.

Bonus moto: quali vincoli?

Come abbiamo appena visto, uno dei vincoli principali per ottenere il massimo dal bonus moto è l’obbligo di portare un veicolo in rottamazione al momento di acquistarne uno nuovo. In questo modo, si otterrà con qualsiasi tipo di propulsione uno sconto del 40% anziché del 30%.

Ma ci sono altri due vincoli per i veicoli non elettrici, cioè:

  • l’obbligo di applicare uno sconto minimo del 5% da parte del concessionario presso il quale avviene la vendita;
  • l’obbligo di acquistare un ciclomotore o motoveicolo di classe ambientale pari o superiore a Euro 5.

Per quanto riguarda la categoria del mezzo da acquistare, non ci sono eventuali vincoli: sono ammesse al bonus tutte quelle che fanno parte dei ciclomotori e dai motoveicoli e che riportano la sigla L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e o L7e. Queste sigle, previste dal Codice della strada, identificano sia i veicoli a due ruote sia i motoveicoli a tre o quattro ruote, tra cui sidecar o microcar.

Nessun vincolo, inoltre, per quanto riguarda il prezzo di listino della moto da acquistare o la potenza del mezzo.

Bonus moto: si può rottamare qualsiasi mezzo?

Il beneficio massimo del bonus moto, dunque, si ottiene grazie alla rottamazione. Ma deve interessare qualche tipo di veicolo in particolare?

La normativa grazie alla quale viene applicato lo sconto sull’acquisto di ciclomotori e motoveicoli impone che, per ottenere l’agevolazione al 40%, si debba rottamare un veicolo di classe ambientale compresa tra Euro 0 ed Euro 3 di proprietà o intestato da almeno 12 mesi a chi beneficia del bonus o ad un suo familiare convivente. In altre parole: può accedere allo sconto il ragazzo che compra una moto nuova (come abbiamo visto, almeno Euro 5) e porta a rottamare la vecchia moto del padre con cui vive regolarmente, purché quest’ultimo mezzo sia da Euro 0 a Euro 3. Al fine di dimostrare l’effettiva convivenza, fa fede lo stato di famiglia al momento della firma del contratto di acquisto. Inoltre, non è obbligatorio rottamare un mezzo della stessa categoria di quello che si acquista: può essere di categoria inferiore o superiore.

Va da sé che, per ottenere il bonus moto, il mezzo che si porta in rottamazione deve essere in regola con l’obbligo di targa, il che significa che non si otterrà il beneficio se si vuole rottamare un vecchio ciclomotore mai targato.

Fonte ultimenews24.it

Luca Perrone

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